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Giuliano Menegon

Giuliano Menegon nasce a Venezia nel 1945 ma la sua storia familiare lo porta presto a trasferirsi. Tuttavia sarà proprio a Venezia, durante le estati trascorse nella casa paterna, che sentirà per la prima volta il fascino dell’arte, osservando i lavori degli artisti locali. Inizia a dipingere a quindici anni, dapprima esegue copie di Van Gogh, poi notturni di Venezia. Sebbene fosse ormai deciso a diventare artista svolge studi classici e solo dopo la maturità e il servizio militare inizia a lavorare come collaboratore per lo Studio Firma di grafica pubblicitaria di Genova dove finalmente sente comprese le sue tensioni artistiche, anche grazie al sostegno del proprietario dello studio, Ettore Veruggio.

OPERE SU CARTA 2019 | 2021

Veduta dell'esposizione

Si iscrive quindi alla facoltà di Filosofia e successivamente a Storia dell’Arte, dove negli anni Settanta incontra Corrado Maltese, storico dell’arte, una figura fondamentale nella vita di Menegon, che offrirà al giovane artista molteplici consigli su come affrontare le proprie tele, e Rossana Bossaglia, docente di Storia della Critica dell’Arte, un’altra figura di importanza fondamentale per la formazione del pittore.

26.03.2020 e 1.04.2020

acquerello e grafite su tela

La sua carriera è stata anche influenzata dall’incontro con numerosi artisti. Nel ’66 mentre lavora come aiuto-scenografo al teatro Stabile di Genova conosce Carlo Cego, pittore veneto trapiantato a Roma e assistente di Gastone Novelli. All’inizio degli anni Settanta conosce Martino Oberto, esponente della poesia visiva. Oberto mostra un notevole interesse per il lavoro di Menegon, in particolare per la presenza di scritte nei suoi quadri, inseriti però “da pittore” e non come poeta visivo. Fu lui a fargli conoscere i Pisan Cantos di Ezra Pound, che diventerà un’opera fondamentale per l’artista e da cui è nata la mostra La tenda pisana di Ezra Pound alla galleria La Bertesca di Genova nel 1978. Nel 1970 Menegon visita la Biennale dove vede per la prima volta le opere di Claudio Verna, artista che incontrerà in seguito a Genova durante una sua esposizione personale alla galleria La Polena e di cui ammirerà la qualità della pittura e il rigore artistico ed intellettuale. Un altro importante incontro per Menegon sarà quello con Michelangelo Pistoletto avvenuto nel ’77 a Corniglia, nelle Cinque terre. Resterà colpito dalla sua convinzione di dover uscire da qualsiasi limite, al contrario Menegon non riesce ad esprimersi se non adoperando la tela, uno strumento fra i più classici della pittura; questa scelta non deve essere vista come un limite, perché l’unico limite che l’artista si pone è quello della ricerca continua del senso della sua pittura, di come rappresentarlo, con che materiali, con che luce.

Tra le persone che più hanno influenzato la sua carriera, oltre agli storici dell’arte e gli artisti, troviamo i poeti.
Dopo la lettura di Pound, affronta Rimbaud, Eliot, Montale, poi Campana e Rilke. Dall’influenza di ognuno di questi poeti nascerà un ciclo di opere,dapprima adoperando una tecnica leggera, ad acqua, i colori tenui, in cui le parole apparivano come senso e segno e che venivano completate da inserti applicati. In seguito l’artista sente la necessità di usare una materia nuova e di tornare ad una pittura più forte e intensa, riprende quindi la tecnica ad olio.
Alla fine degli anni Ottanta inizia il suo dialogo con i lavori di Thomas Bernhard, scrittore da lui molto amato.

OPERE SU CARTA 2019 | 2021

acquerello e grafite su carta

Dalla riflessione sui suoi temi drammatici e sulla sua umanità senza speranze appare a Menegon una nuova strada lontana da piacevolezze estetiche. La letteratura non sarà più parte integrante delle sue tele, bensì una traccia sottintesa, i colori prenderanno un valore simbolico: nel nero del bitume la tenebra, nel bianco del gelo il disincanto, nel rosso la carne martoriata. La superficie è ora ispessita da stratificazioni di materia stesa a colpi di spatola. Compaiono nei suoi quadri i fantasmi del dolore, della morte, della paura, insieme tracce letterarie e ferite del tempo contemporaneo.

28.042020

acquerello e grafite su carta

17.06.2020

Acquerello e grafite su carta

Negli ultimi anni un nuovo punto di riferimento letteriario e fonte di ispirazione artistica diventa il poeta Paul Celan. Nei suoi attuali lavori, presentati nella sua ultima mostra, compaiono fantasmi ammutoliti che si accampano sull’orlo di se stessi, presenze umane appena abbozzate che parlano di disperazione. Gli esseri rappresentati nei suoi quadri sono soli davanti a se stessi. A causa della rivoluzione tecnico-industriale l’uomo ha perduto la certezza di occupare una posizione centrale all’interno dell’Universo e non si sente più in una posizione privilegiata nel mondo.
Il sentimento che risulta da questa consapevolezza è il dolore. Un dolore che si esprime anche dal punto di vista formale: il colore dominante è il bianco, un colore abbagliante che parla di morte e disperazione. La luce investe le tele e trafigge chi le osserva. Significativa è la scelta del titolo della mostra, quando il bianco ci aggredì, ripresa dal titolo di una poesia di Celan. Tuttavia l’artista riesce a vedere una prospettiva di salvezza per l’uomo. Perdute le sue certezze nei confronti del mondo esterno, è il momento di rivolgersi verso l’altro e contare sulla sua comprensione. Tramite riferimenti biografici e culturali, l’artista spera di creare un dialogo con chi osserva le sue opere. Ed è proprio per questo che l’indagine di Menegon è aderente al tempo presente, perché il suo è un tentativo estremo di cercare un nuovo senso e una nuova misura dell’uomo nel mondo contemporaneo. Dinnanzi al presente, Menegon oppone resistenza: il vivere, nonostante tutto, è possibile solo nel Noi.

Le opere di Giuliano Menegon sono state protagoniste di numerose esposizioni personali e collettive in ambito nazionale ed internazionale.

2.04.2020 e 8.04.2020

acquerello e grafite su tela

17.04.2020

Acquerello e grafite su carta

27.11.2019

Acquerello e grafite su carta

17.06.2020

Acquerello e grafite su carta

7.04.2020 e 2.04.2020

Acquerello e grafite su carta

27.11.2019

Acquerello e grafite su carta

27.11.2019

Acquerello e grafite su carta

Giuliano Menegon in galleria - Immagine fotografica di Paolo Araldi - © All rights reserved

Giuliano Menegon Genova

"The monument" - da M.Strand - 2009 - cm 215 x 350 - Tecnica mista su tela

Giuliano Menegon Genova

"Barca navigante" da P.Celan

2018 - cm 86 x 66 - Acrilico su tela

"Noi sprofondati isolati nel gelo permanente"" da P.Celan

2011 - cm 140 x 100 - Acrilico su tela

"Margarete ... Sulamith" - d P.Celan

2017 - cm 66 x 86 - Acrilico e grafite su tela

"26 luglio 2019"

2019 - cm 86 x 66 - Acrilico e grafite su tela

"Margarete ... Sulamith..." da P.Celan

2018 - cm 140 x 187 - Acrilico e grafite su tela

"Quando il bianco ci aggredì" da P.Celan

2019 - cm 108 x 136 - Olio, acrilico e grafite su tela